Ammetto di non aver mai letto “Progetto felicità” di Gretchen Rubin, ma mi sono imbattuta nei suoi 30 modi per essere felici.
Le premesse che la Rubin fa sono queste:
- il livello della nostra felicità dipende da noi, da ciò che pensiamo e da ciò che facciamo;
- ci sono situazioni in cui non è possibile essere felici, ma si può essere più felici di quanto si era fino a un attimo prima.
Quando sente di essere triste, mette in atto una di queste 30 azioni, per risollevare il morale:
- fa 10 salti sul posto;
- va all’aperto e guarda il cielo;
- coccola il suo cane Barnaby;
- invia una foto di Barnaby alla sua famiglia;
- rilegge alcuni capitoli di libri per bambini o ragazzi che lei ama: Graceling, Harry Potter, Narnia, Melendy Quartet, ecc.;
- si gode un buon profumo;
- fa un piccola buona azione per qualcun altro;
- elimina un po’ di cianfrusaglie in casa (se ne trovano sempre);
- cerca un bel colore attorno a lei;
- chiama sua sorella Elizabeth;
- si prende un minuto per essere grata per qualche aspetto fondamentale della sua vita: gli ascensori, i termosifoni, Wikipedia,…;
- invia un aggiornamento della sua famiglia;
- pulisce la sua scrivania;
- copia alcune citazioni nel suo enorme libro delle citazioni;
- guarda la sua App TimeHop*;
- si assicura di non avere freddo, caldo, sete, fame o bisogno di andare in bagno: in altre parole, si tratta come un bambino piccolo;
- ricopia la sua lista di cose da fare, che così è fresca e aggiornata;
- va in biblioteca;
- guarda un episodio di The Office;
- cerca un pensiero positivo per controbattere la fonte della sua infelicità;
- legge a caso alcune pagine di “Diario di una scrittrice” di Virginia Woolf;
- si prepara una tazza di caffè;
- programma un evento divertente: pianifica un’uscita, fissa un appuntamento con un amico, aggiunge un libro alla sua lista di libri da leggere;
- rilegge l’elogio a Neville Chamberlain di Winston Churchill;
- affronta un piccolo e fastidioso compito che le pesava;
- si muove con più energia, sfoderando il sorriso;
- pianifica di andare a letto presto;
- abbraccia un membro della famiglia (chiunque sia disponibile);
- fa una ricerca veloce su un argomento che la affascina, ma che non è legato al suo lavoro;
- ascolta Nina Simone che canta “Feeling Good”.
*TimeHop è un’applicazione che ogni giorno ti mostra le foto che hai scattato quello stesso giorno un anno prima o 2 o 3, ecc., recuperandole dalla memoria del tuo telefono, o dal tuo account Facebook, Instagram, ecc.