Da qualche settimana abbiamo deciso di dare una paghetta ai nostri bimbi.
Ogni volta la cifra cambia, perché sono loro a doversela guadagnare.
Insieme, abbiamo assegnato a ogni lavoretto di casa un controvalore (nulla di eclatante, eh) e ora sono liberi di decidere quanti e quali fare ogni giorno.
Poi, lascerò loro la possibilità di scegliere come spendere questi soldini.
Mi piacerebbe che ciò insegnasse loro a apprezzare il valore del denaro e la gioia di una conquista ottenuta con il sudore della propria fronte.
Allo stesso tempo, vorrei però che imparassero a aiutare in casa non solo perché “pagati”.
Per questo, dopo ogni loro lavoretto faccio sempre notare quanto sia bello e importante quanto hanno fatto: in una camera ordinata ritrovano le loro cose, in un soggiorno con il pavimento sgombero possono giocare più liberamente, se mi aiutano a sparecchiare io finisco prima e ho più tempo per stare con loro, ecc.
Credevo che dopo pochi giorni avrebbero perso l’entusiasmo; invece, sembrano non voler cedere, soprattutto mio figlio maggiore, che fa ordine pensando con occhi sognanti alla nuova confezione di Lego che desidera con tutto il cuore.