Mi piace seguire Instagram.
Ci sono tutte queste immagini di case perfette, mamme perfette, donne perfette, famiglie perfette e bambini perfetti.
Ogni tanto mi demoralizzo. Penso a quanto mi piacerebbe essere così e al fatto che io non ci riuscirò mai, perché non ho questo dono.
È questo uno degli aspetti pericolosi dei social network (oltre al fatto di essere una grandissima fonte di distrazione): ci fanno credere che tutti coloro che mostrano belle immagini abbiano un talento innato, un dono piovuto dal cielo.
Perché noi vediamo ciò che gli altri decidono di condividere (solitamente una cosa bella), ma non vediamo tutto il lavoro che c’è stato dietro.
Secondo Pietro Trabucchi, autore di Tecniche di resistenza interiore. Sopravvivere alle crisi con la resilienza, la cultura digitale in cui viviamo sta portando infatti alla svalutazione dell’impegno personale quale mezzo per il raggiungimento degli obiettivi.
Come se chi mostra una bella casa in ordine sui social avesse talento e tutti gli altri no. E noi che stiamo a guardare perdiamo le speranze di diventare così.
Invece, dobbiamo tornare alla vita reale e renderci conto che se anche noi vogliamo una casa bella e in ordine ce la possiamo fare.
Sì, tutti possiamo diventare organizzati e ordinati. Non è necessario avere un talento innato. Ciò che occorre – parafrasando Trabucchi – è:
- la capacità di non mollare e di tenere duro rimanendo motivati di fronte alle difficoltà
- lo spirito di sacrificio
- la capacità inesausta di rialzarsi
- la capacità di riuscire a non smettere di sperare contro ogni evidenza.
L’ha ribloggato su La forma tondae ha commentato:
…è vero! Sui Social tutte immagini di vite perfette…ma la verità dove sta davvero?
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