Fare delle pause è importante non solo per ricaricare le energie, ma anche per entrare in contatto con noi stessi.
Invece – in nome della produttività massima – sembra che dobbiamo occupare ogni secondo con qualche attività: controlliamo il telefono in fila alla cassa, sfogliamo una rivista in sala d’attesa, ascoltiamo musica in treno, ecc.
Siamo sempre di corsa e non ci fermiamo mai nemmeno un attimo a pensare, a ragionare, a volare con la fantasia.
Eppure, in momenti di “vuoto” e di noia il nostro cervello avrebbe modo di lavorare tantissimo, elaborando quanto ci è successo e dando un senso alle nostre esperienze (è la c.d. “rete di default”).
Solo così possiamo capire il meglio il mondo che ci circonda e soprattutto capire meglio noi stessi, costruendo le nostre opinioni e il nostro bagaglio di saggezza.
“Gli stimoli e il consumo dei media sono come una gomma da masticare: ci tengono occupati ma offrono poco. La rete di default è come il sistema digestivo: assolutamente essenziale per permettere al cibo di essere assimilato, per permettere la nostra crescita.”
Organizza al meglio la tua vita
di Tony Crabbe
Quindi non sentiamoci in colpa se non riempiamo ogni attimo della nostra giornata: servirà a farci capire meglio il percorso di vita che abbiamo fatto finora e – soprattutto – a mostrarci dove vogliamo arrivare.
D’accordo con te. Anzi, quando stacchi e ti concedi un po’ di relax, quello è il momento più creativo e più risolutivo.
Da quando l’ho capito è proprio nei momenti di maggior pressione, frustrazione, quando sono sovrastata dalle cose da fare e non so da dove iniziare che mollo tutto per un po’, mi schiarisco le idee e poi affronto la situazione con maggiore consapevolezza e lucidità
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Che meraviglia Sophie!! Hai proprio reso l’idea ^_^
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