Oggi vi traduco (non proprio alla lettera) alcuni paragrafi del libro “The Art of Home-Making” di Alison May, di cui vi ho parlato spesso.
” Chiediamo molto alle nostre case.
Chiediamo loro di essere l’abbraccio di cui abbiamo bisogno a fine giornata, il bacio affettuoso che ci sveglia al mattino, la mano che placa il nostro cuore quando siamo addolorati.
E tanto altro: chiediamo alle nostre case di essere ristoranti, fast food, cinema, chiese, centri benessere e uffici dotati della tecnologia più avanzata.
Chiediamo al cuore pulsante della nostra casa di proteggerci, guidarci, scaldarci e di insegnare ai nostri figli a essere adulti intelligenti e preparati.
Domandiamo tutto questo alle nostre case, ma non siamo in grado di dare loro in cambio ciò di cui hanno bisogno.
Bisognerebbe dare priorità alla funzionalità, all’igiene e alla pulizia, invece che alla frivolezza, facendola diventare la nostra missione personale.
Mettiamo in moto abitudini e rituali che rendano automatiche le cose essenziali, così che la nostra mente sia libera di occuparsi di questioni più elevate.”