Quel ritornello sempre in testa

Vi capita mai di avere un ritornello nella testa? Continua a suonarvi e risuonarvi nella mente e non se ne vuole andare…

In parte è dovuto alla struttura stessa delle canzoni, che ormai vengono studiate a tavolino per rimanere impresse nella memoria degli ascoltatori.

In parte però, è dovuto anche al cosiddetto “effetto Zeigarnik” secondo il quale, se la nostra mente percepisce di non aver portato a termine un compito, continua a tornarci sopra. Come la lingua che batte là dove il dente duole.

Così, molto spesso un ritornello ci risuona nella testa perché non abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la canzone per intero o comunque perché la nostra mente dopo il ritornello non sa come andare avanti. E allora ritorna indietro.

Allo stesso modo – anche se in maniera meno evidente – ci succede per tutti i compiti non portati a termine: una telefonata che non abbiamo fatto, una cosa che ci siamo dimenticati di dire, un lavoro che abbiamo rimandato a domani, ecc. Rimandiamo una cosa e senza volerlo poi continuiamo a pensarci.

La nostra mente ha bisogno di chiudere i cerchi. Meglio dunque portare a termine il prima possibile ogni cosa rimasta incompiuta!!

 

 

Le conseguenze del mio “lo faccio dopo”

Qualche tempo fa ho dovuto prestare la chiave di casa a mio padre.

Dopo un paio di giorni sono passata da casa dei miei per riprenderla. Avrei potuto riattaccarla subito al mazzo di chiavi e invece ho pensato “lo faccio dopo”.

La mattina dopo, quando ho tirato fuori la chiave della macchina (ero già seduta al volante) ho sentito qualcosa cadere. Ho guardato velocemente tra i miei piedi e non ho visto nulla. Ero in ritardo, dovevo andare al lavoro e ho pensato “guardo meglio dopo”.

La giornata lavorativa poi è stata particolarmente lunga ed è terminata con un corso alle 19.15.

Finito il corso, sono andata di nuovo a casa dei nonni a recuperare i bambini dove li aveva lasciati mio marito dopo scuola perché lui doveva andare fuori città.

Ero stanchissima, la giornata era stata molto pesante, non vedevo l’ora di prendere i bambini e andarmene a casa.

Mentre sto salutando i miei, prendo le chiavi della macchina per ripartire e mi capita in mano anche l’altro mazzo di chiavi, dove mi accorgo che manca la chiave di casa.

Penso così di averla dimenticata a casa e mi rassegno all’idea di trascorrere a casa dei miei una serata estenuante – con i bambini su di giri ed eccitatissimi per l’improvviso cambio di programma – fino a mezzanotte, quando arriva mio marito con le sue chiavi.

Soltanto la mattina dopo, nonostante le poche ore di sonno, mi coglie un barlume di lucidità e mi fa venire in mente che il giorno prima mi era caduto qualcosa dalla tasca. E difatti poi la chiave di casa lo ritrovata lì: sotto il sedile della macchina. In pratica la chiave era sempre stata con me, solo che io non lo sapevo.

Mi sono persa una serata di meritato riposo per colpa mia, per non aver riattaccato subito la chiave al suo mazzo e per non aver poi guardato meglio quando ho sentito qualcosa cadere.

Posso solo imparare la lezione perché non accada più in futuro.