Fin da piccola, ho sempre amato avere le giornate programmate in ogni dettaglio.
Fino ai 30 anni, si è sempre rivelata la soluzione migliore per me: io programmavo e – salvo rari episodi – la giornata andava come avevo deciso.
I “guai” sono cominciati con l’arrivo dei miei 2 bimbi: già con la nascita del primo gli imprevisti ed i cambi di programma erano all’ordine del giorno. Ogni mamma sa di cosa sto parlando: è ora di uscire ed il pupetto riempie il pannolone, abbiamo una questione urgente da risolvere e lui/lei non ne vuole sapere di dormire, ecc. ecc.
Per me ogni volta era una crisi: mi arrabbiavo con me stessa, con il mondo e con il figlio “colpevole” di rovinarmi i programmi, nonostante mi rendessi conto di quanto – povero – avesse il diritto di fare cacca ogni volta che voleva!
Solo un paio di anni fa ho capito: è giusto ed utile sapersi programmare, ma è altrettanto importante riuscire a fare un cambio tempestivo di rotta al presentarsi di un imprevisto.
Arrabbiarsi non serve a nulla. E nemmeno disperarsi. Posso solo:
- fermarmi un attimo e fare un bel respiro;
- cancellare tutto quanto avevo programmato;
- affrontare una cosa alla volta e trovare il modo per ri-pianificare tutto,
- magari provando a trovare almeno un aspetto positivo nel nuovo scenario creatosi.
Il punto è questo: ci sono situazioni che non sono sotto il nostro controllo, quindi non ci rimane altro da fare che adattarci e mettere tutto il nostro impegno per reagire al meglio.
Sempre sorridendo, con calma ed eleganza, ovviamente. ^_^
…si chiama resilienza, direi….. 🙂
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Sì, che guarda caso fa rima con pazienza…. 😉
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