C’è chi li chiama furgoni camperizzati, chi furgonati, chi van…insomma, sto parlando di quei furgoni allestiti in maniera da poterci cucinare e dormire.
Da pochi mesi ne abbiamo uno e lo stiamo usando per staccare la spina durante i fine settimana (almeno quando possiamo).
Queste esperienze in van mi stanno dando più di quanto mi aspettassi. Non solo mi permettono di viaggiare in libertà, ma mi insegnano anche:
- a scegliere l’indispensabile prima di partire: lo spazio a bordo è davvero limitato e bisogna dare priorità all’indispensabile. Anche i bambini hanno “diritto” ad una sola borsina di giochi da portare con sé: la scelta per loro è difficile, perché porterebbero tutto, ma un po’ alla volta stanno imparando;
- ad adattarmi a ogni situazione: per essere più liberi, partiamo sempre senza prenotare, ma ciò significa poi adattarsi a quello che si trova. Ma finché non andiamo incontro a situazioni che possano mettere a rischio la nostra incolumità, si può trovare il lato divertente e avventuroso di tutto;
- ad apprezzare ciò che do per scontato: ma volete mettere, dopo tot giorni per strada, tornare a casa e poter usare il proprio bagno?
- a stare tutti insieme: durante la settimana lavorativo ognuno è preso dalle proprie cose, dalla scuola, dal lavoro, dalle attività extra. Una volta sul furgone, si sta insieme 24 ore al giorno in pochi metri quadrati, condividendo la stessa avventura;
- che l’importante non è la meta, bensì il viaggio. E la strada è meglio se la si percorre lentamente ❤️
So che qualcuno di voi già mi segue sul mio profilo Instagram.
All’arrivo del furgone nelle nostre vite, ne ho creato un altro, per condividere alcuni momenti dei nostri viaggi. Se volete venire a curiosare, mi trovate su NuoveAbitudini in Van.

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