Da quando ho letto il libro “Manuale di pulizie di un monaco Buddhista” sono rimasta ammaliata dal rapporto che lega questa religione al benessere personale che si può raggiungere attraverso le pulizie di casa.
Non credo di aver presto occasione di andare in Oriente a vivere in prima persona questi aspetti così diversi dalla nostra quotidianità, così ho chiesto alla mia amica Laura di raccontarmeli.
Laura è una Social Web Coach, ossia aiuta piccole e medie imprese a trovare il cliente ideale sul web, ma la sua più grande passione è viaggiare e raccontare le sue esperienze sul Blog I Viaggi di Serendipity.
Facciamo un tuffo insieme a lei (e alle coinvolgenti fotografie del suo compagno Lorenzo) in questo mondo tanto lontano, ma tanto seducente.
Linda
A volte mi reputo una viaggiatrice. Amo scoprire il mondo, preparare uno zaino veloce, senza pensarci troppo e partire. Poi ci sono i momenti in cui adoro stare a casa, in un ambiente familiare e pensare al mondo là fuori. La mia meta del cuore? Senza dubbio l’Asia per assaporare l’atmosfera quasi surreale dei templi buddisti.
Anche se crediamo di poter vedere tutto, ciò che abbiamo di fronte a noi è solo un piccola rappresentazione della realtà. Nella vita di tutti i giorni non serve affannarsi per riuscire a risolvere tutti i problemi che abbiamo nella mente. Basta iniziare a vivere meglio il momento presente e apprezzare ogni piccola cosa. Questo è l’insegnamento che ho interiorizzato durante gli ultimi anni di viaggi, grazie agli incontri fortuiti con le persone del luogo. C’è chi si è fermato a parlare e chi invece con semplicemente qualche gesto mi ha reso partecipe della sua realtà.
Il Buddismo
Spesso le persone tendono a concepire il Buddismo più come filosofia di vita che come religione. Sono sempre stata affascinata da questo modo di vivere e affrontare le difficoltà della vita. Ho sempre avuto l’impressione che i pensieri buddisti, se interiorizzati e capiti, siano capaci di farci affrontare le difficoltà della vita in maniera diversa. L’animo occidentale in questi luoghi è come bandito. Si perde il concetto di materialità degli oggetti. Non vi è fretta, ma calma e tranquillità. Energia per ricaricare se stessi e vivere in sintonia con il mondo circostante.
I templi buddisti e l’organizzazione
Srilanka
Quando sono partita per la prima volta per un paese asiatico, era il 2011 e la mia destinazione si chiamava SriLanka. Ancora non sapevo cosa mi aspettava, una volta scesa dall’aereo. Un paese a dir poco ricco di storia, tesori e soprattutto tradizioni.
Per me è stato un onore poter entrare nel tempio dove si trova lo Sri Maha Bodhi, l’albero nato da un ramo del Ficus dove Siddhartha ha ricevuto l’illuminazione, portato in questo luogo dalla sorella. Erano le 5 del pomeriggio e le persone si stavano avvicinando per la preghiera serale. L’atmosfera è surreale e mi sentivo parte di un progetto più grande, dove tutti i presenti erano con la mente in un’altra dimensione. Seduta in disparte ho lasciato la mia macchina fotografica nello zainetto. Per una volta ho voluto vivere il momento in prima persona e conservare solamente in me stessa il ricordo di un attimo così pulito ed essenziale. Niente pensieri, solamente una sensazione di leggerezza e armonia.
Vietnam
In Vietnam ho potuto assistere ai preparativi di un pranzo tra i monaci. Pulizia, ordine e semplicità è il leitmotiv del tempo che anticipa l’arrivo dei monaci senior. Sono i ragazzi più giovani ad occuparsi della tavola. Vestiti con un semplice completo di cotone, casacca larga e dei pantaloni azzurro chiaro, rigorosamente scalzi. Stendono dei tappeti e controllato che tutto sia pulito. Cancellano una piccola macchia per terra, perché non solo la tavola è perfettamente imbandita, ma anche dove si cammina deve essere assolutamente pulito. Il tavolo è dominato dalla semplicità. Piatti bianchi per i monaci e terrine in porcellana bianca con dei piccoli disegni azzurri, ricche di riso e seitan fatto in casa. A breve arriveranno i protagonisti di questo pranzo della domenica. Tutto è ancora così silenzioso e perfetto. La semplicità dell’attesa.
Cosa ho imparato da queste esperienze sul Buddismo e me stessa
L’idea che in occidente abbiamo dell’organizzazione dei templi buddisti si discosta in parte dalla realtà. Spesso mi è capitato di entrare in templi con all’interno statue raffiguranti il Buddha di dimensioni enormi. Intorno, tantissime statuine più piccole e soprattutto doni. C’è chi lascia del cibo, chi fiori e chi soldi. L’immagine può sembrare a dir poco materiale, ma in realtà se si rimane seduti per terra ad osservare ciò che succede all’interno del tempio ci si rende conto che lo spirito dei monaci è alto, sopra di noi. Non importa la materialità degli oggetti che lasciamo intorno a noi, ma come il nostro spirito è capace di alzarsi e rimanere al di là delle ansie, dei problemi che normalmente attanagliano la vita di noi occidentali. Riparto da questi viaggi quasi azzerata. La mia mente e il mio fisico eliminano il peso dei pensieri. Sono pronta per affrontare un nuovo anno. Sarà per questo che ad ogni nuova partenza la mia mente vola verso l’Asia. Ogni volta, un nuovo inizio mi aspetta.
Hai mai provato un nuovo inizio? Un modo per fare decluttering e ripartire da zero. Spesso Linda ne parla nel blog, per fare ordine bisogna togliere tutto ciò che non è necessario. La mia pulizia più efficace inizia mettendo il piede sulla scaletta di un aereo.
Laura