Essere antifragili, ovvero amare il vento

Sapete qual è il contrario di fragile?

Verrebbe da dire forte o resiliente, ma non è così. Sono in realtà è una caratteristiche neutre.

Immaginiamo che il vento rappresenti gli imprevisti e le avversità della vita…ecco che allora:

  • fragile” è la candela che con una lieve brezza si spegne;
  • forte” è il sasso, che rimane immutato;
  • resiliente” è la canna di bambù, che si piega e poi torna come prima;
  • anti-fragileè il fuoco che con il vento si alimenta e diventa sempre più dirompente e inarrestabile.

Quindi sì, il contrario di fragile è antifragile, secondo quanto scrive Nassim Nicholas Taleb nel suo libro “Antifragile. Prosperare nel disordine.”

antifragile nassim Nicholas taleb

Come reagiamo noi davanti alle avversità della vita? Ci lasciamo abbattere? Oppure lo prendiamo come stimolo per crescere, migliorare e imparare qualcosa di nuovo?

Siamo fragili oppure antifragili?

Credo che questa sia proprio una bella nuova abitudine: imparare a essere antrifragile.

Abbiamo organizzato nel dettaglio tutta la nostra giornata e un imprevisto manda a monte i nostri piani? Lamentarsi, disperarsi o prendersela con il colpevole non servirà a nulla. Bisogna rimboccarsi le maniche e escogitare al volo una valida alternativa.

(Poi magari una chiacchierata con il responsabile – se c’è – la facciamo 😉)

Magari alla fine può rivelarsi addirittura un cambiamento in meglio 😉 Chi può saperlo?

Per questo dobbiamo amare il vento!

Il vento spegne la candela e alimenta il fuoco.

Lo stesso vale per il caso, l’incertezza e il caos: vogliamo usarli, non nasconderci da loro.

Vogliamo essere fuoco e desiderare il vento 🔥🔥

 

anti-fragile(1)

 

La vera corsa inizia

C’è una signora che seguo sia su Facebook che su Instagram. Si chiama Antonella e ama la corsa.

La seguo perché ammiro la sua determinazione. Non immaginatevi la classica ragazza con il fisico da atleta.

È una nonna (una giovane nonna, tanto per darvi un’idea dell’età), con una corporatura nella media. Non si allena per vincere le gare e collezionare medaglie. Si allena per il piacere di migliorarsi sempre, giorno dopo giorno.

Ricordo un post, con una foto di lei che arriva al traguardo, per ultima, orgogliosa comunque di avercela fatta.

Ricordo poi un altro post, in cui condivide questa citazione:

“La vera corsa inizia nel momento in cui vorresti fermarti”

 

Ed è proprio vero ragazze: è quando il fiato comincia a mancare, o le gambe a cedere che ci alleniamo per “qualcosa in più” rispetto alla volta precedente.

È a questo punto che miglioriamo la nostra forza e la nostra resistenza.

Questo vale in tutti gli ambiti di vita: se vogliamo essere più costanti nelle pulizie di casa, oppure nel tenerla ordinata, dobbiamo andare avanti anche quando vorremmo mollare.

Se la sera siamo stanche e non abbiamo voglia di riordinare la cucina, dobbiamo stringere i denti e farlo ugualmente. Poco alla volta saremo sempre più allenate e non ci peserà più.

Se ci ripetiamo, se continuiamo a fare le stesse cose ogni volta, nulla cambierà mai.

 

corsa

 

 

Siamo davvero liberi?

Ho trovato questo trafiletto in un’enciclopedia del 1963.

Parla di come maschi e femmine vivano diversamente l’adolescenza.

E mi sono chiesta: è ancora vero? Quali di queste differenze erano dettate dalla cultura di allora e quali invece sono davvero insite nella natura umana?

Quali sono le cose a cui ci dobbiamo rassegnare perché “siamo fatti così” e quali invece possiamo cambiare?

Niente, io la risposta non l’ho trovata.

 

nuoveabitudini.com

 

Il potere della visualizzazione

Come spesso ho raccontato in queste pagine, il nostro cervello non cerca la nostra felicità, cerca solo di salvaguardarci da ciò che è sconosciuto e quindi potenzialmente pericoloso.

Per questo rifiuta ogni novità e ogni situazione che ci porta fuori dalla nostra zona di comfort.

Magari invece a voi piacerebbe iniziare a essere più costanti con le pulizie di casa. Oppure vorreste cominciare a fare attività fisica. La parte più primitiva del vostro cervello vi dirà sicuramente “ma perché?? Si sta così comodi sul divano…ma chi te lo fa fare?? Risparmia energie, potrebbero servirti per qualcos’altro.”

E purtroppo spesso vince lui.

Una tecnica che ho scoperto funzionare alla grande in questi casi è quella della visualizzazione.

Come si applica questa tecnica? Semplicissimo e per nulla faticoso: se volete provarci non avete davvero nulla da perderci.

Poniamo il caso che dobbiate fare una telefonata importante, ma non ne avete il coraggio. Oppure volete introdurre una nuova sana abitudine, come ad esempio sistemare la cucina ogni sera. Tuttavia non ce la fate, qualcosa vi blocca e non sapete nemmeno voi cosa.

Ecco, prima di addormentarvi, chiudete gli occhi e provate a immaginarvi nella situazione: come vi comportate? come vi muovete? come vi sentite? cosa dite? Pensate a ogni sequenza nei minimi dettagli. Potete anche inventarvi diverse varianti.

Fatelo per più sere. Poco alla volta, il vostro cervello non vedrà più davanti a sé una situazione nuova di cui aver paura, ma uno scenario già noto e vissuto.

Dopo un po’ di giorni vi sentirete finalmente pronte a passare all’azione, senza più nulla che vi potrà fermare!! ✌️✌️

Provate e poi ditemi come è andata!

 

L’inevitabilità delle abitudini (per fortuna!)

Ci sono persone che provano i brividi lungo la schiena a sentire parlare di abitudini: pensano subito a una vita monotona e ripetitiva.

Il fatto è che il nostro cervello è programmato per vivere di abitudini, che lo vogliamo o meno, anche quando non ci sembra.

Vi faccio un esempio con un mestiere di casa: rifare i letti

  • se li faccio tutti i giorni, sono abituata a farli
  • se non li faccio mai, sono abituata a non farli
  • ma se li faccio soltanto qualche volta, ciò non significa che sono libera dalle abitudini: vuol dire invece che sono abituata a farli soltanto quando ne ho tempo e/o voglia.

Mi spiego meglio: non è che la persona del terzo caso, ogni giorno si siede a bordo letto e inizia a meditare se farlo o non farlo, quali sono i pro e quali i contro. Agisce in maniera automatica: ha tempo/voglia lo rifà, è di fretta non lo rifà.

Abbiamo bisogno delle abitudini e dei gesti ripetitivi e automatici per risparmiare tempo e energie.

Se per ogni azione che svolgiamo ogni giorno ci dovessimo fermare ponderandone ogni aspetto, arriveremmo a sera esaurite.

Quindi alle abitudini non si sfugge! Meglio quindi scegliere quelle buone, quali ad esempio le sane routine che ci permettono di sbrigare velocemente e costantemente i nostri doveri e tutto ciò a cui non possiamo sfuggire.

Una volta instaurata una sana abitudine, ci si potrà anche sbizzarrire a trovare le varianti che la rendano più divertente o più efficiente.

Risparmiamo risorse preziose grazie alle abitudini: solo così ci rimarrà tempo libero e energia da dedicare a esperienze nuove e emozionanti!