Viviamo circondati da pubblicità e da strategie di marketing così ben camuffate che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Soprattutto durante le Feste, siamo spinti a acquistare sempre di più, anche quando non ne avremmo bisogno.
Conoscere le strategie che i negozi adottano per farci tirare fuori il portafogli è il primo passo per non lasciarci trarre in inganno.
Queste sono alcuni piccoli stratagemmi a cui spesso non facciamo caso:
- i prodotti periodicamente vengono cambiati di posto all’interno del supermercato: invece di poter andare a colpo sicuro, ciò ci “obbliga” a girare tra le corsie alla ricerca della farina o della pasta e girando tra gli scaffali potremmo essere indotti all’acquisto impulsivo di prodotti che non avevamo segnato sulla nostra lista;
- i prodotti sotto-costo fanno da specchietto per le allodole: andiamo al supermercato a acquistare i prodotti in super-offerta e già che ci siamo non riusciamo a resistere alla tentazione di acquistare anche altro;
- i commessi al banco degli affettati, sempre ben disposte a regalare un pezzo di prosciutto o di pane ai bimbi dei carrelli, così loro stanno buoni e le mamme possono rimanere più tempo dentro al supermercato;
- carrelli sempre più grandi, i quali ti danno l’impressione che – in fondo in fondo – non hai comprato poi così tante cose;
- utilizzo di spot in TV o sulle riviste in cui i protagonisti sono persone di successo: ci inducono a pensare che acquistando i loro prodotti anche noi diventeremo come loro;
- se entri a mani vuote, commessi pronti a metterti in mano un cestino per la spesa, con il quale potrai sicuramente portare a casa una quantità maggiore di prodotti. Inoltre, una volta messo un prodotto nel cestino è quasi come se ce ne dimenticassimo e perdiamo un po’ il senso della quantità;
- utilizzo di prezzi che finiscono per 99 centesimi: il nostro cervello è sempre di corsa e per risparmiare tempo tende a dare importanza solo alla cifra che sta davanti alla virgola. In questo modo, accade spesso che il detersivo a 2,99 € ci sembri un vero affare rispetto al prezzo di 3,00 €;
- un’atmosfera rilassante, con belle musiche di sottofondo e luci e addobbi natalizi che compaiono magicamente già a novembre, per farci fare la spesa con calma;
- gli sconti “a catena”, ossia quelli del tipo “se spendi almeno 50 € ti regaliamo un buono di 10 € per la tua prossima spesa”: in questo modo, nella prima spesa acquistiamo di più per arrivare ai 50 € e nella seconda spesa acquistiamo di più perché tanto 10 € sono gratis;
- le carte fedeltà, che ci inducono a comprare cose che non ci servono per riuscire a ottenere con i punti altre cose che non ci servono;
- i dolcetti e altri piccoli prodotti vicini alle casse, che ci colgono in un momento in cui siamo stanchi, le nostre difese sono basse e ci vuole un attimo a buttarli nel carrello;
- la presenza di hostess che offrono campioni omaggio o degustazioni gratuite: fanno rallentare la nostra corsa coi paraocchi tra gli scaffali e – ancora una volta – il nostro sguardo potrebbe cadere su prodotti che non avevamo previsto di acquistare;
- offerte in cui i pezzi che si possono acquistare sono limitati (ad esempio “solo 5 pezzi per persona”) ciò ci induce a pensare che se il negozio ha messo questa clausola è perché è un vero affare e teme che i clienti acquistino il prodotto in quantità industriali. Quindi noi, che magari ne avremmo comprati solo 2 o 3, li acquistiamo tutti e 5.
E voi? Riuscite a fare acquisti senza cadere in questi trucchetti?
Ne conoscete altri?