“L’arte delle liste” di Dominique Loreau

Chi di voi mi conosce da un po’, lo ha già capito: io amo fare liste.

Riportare concetti sotto forma di elenchi mi permette di semplificare notevolmente ciò che scrivo e di fare ordine mentale. Del resto, chi non utilizza le liste?

Tornano comode quando dobbiamo fare la spesa, preparare la valigie per le vacanze, ricordarci una serie di impegni da portare a termine, ecc.

Dominique Loreau, scrittrice francese che vive in Giappone, ha dedicato un libro a questa pratica comunemente diffusa: “L’arte delle liste”.

[Se vi ricordate, vi ho già parlato di lei per i suoi altri libri “L’arte della semplicità” e “Il piacere della frugalità”.]

In questo libro afferma che le liste “contribuiscono in larga misura:

  • a tenere sotto controllo la nostra vita
  • a farci risparmiare tempo
  • a evitare le dimenticanze, il disordine e a ridurre lo stress.

l'arte delle liste

 

Allora perché non accettare, una volta per tutte, che gli elenchi, apparentemente superflui per alcuni, irrinunciabili per altri, sono necessari, utili, preziosi e che, imparando a renderli sistematici e a sfruttarli con intelligenza, la nostra vita potrebbe essere più semplice, con meno preoccupazioni e più intensa?”

La Loreau ci insegna come le liste possano essere applicate ad ogni ambito della nostra vita, diventando così uno straordinario strumento di crescita personale: grazie alle liste eliminiamo il superfluo dalle nostre vite, riconosciamo ciò che è davvero essenziale e ci concentriamo su questo.
In particolare, l’autrice ci propone:

  • liste per semplificare ed organizzare il quotidiano;
  • liste per imparare a conoscersi meglio e a valorizzarsi;
  • liste per prendersi cura di sé;
  • liste dei mille piaceri;

nonché le istruzioni per la loro redazione.

l'arte delle liste(1)

l'arte delle liste(2)

 

 

Decluttering: 10 domande per capire cosa tenere e cosa eliminare

Fare decluttering significa sgomberare la nostra casa da tutto ciò che è brutto ed inutile. Una delle difficoltà che si incontrano nel compiere questa operazione, sta nel decidere cosa tenere e cosa eliminare.

D.Loreau nel suo libro “L’arte della semplicità” ci suggerisce di conservare soltanto ciò che ci è utile e ciò che ci piace veramente.

Le pulizie di primavera che stiamo affrontando sono un’ottima occasione per lunghe sessioni di decluttering.

Passiamo quindi all’aspetto pratico della questione, perché non sempre è facile capire cosa tenere e cosa eliminare (e per eliminare intendo buttare via, regalare o vendere).

Di seguito, ecco quindi 10 utili domande da porsi nel momento di questa scelta:

10 domande per fare decluttering

  1. l’oggetto ci piace da matti? Adoriamo l’oggetto in questione e lo ricompreremmo in qualsiasi momento a (quasi) qualsiasi prezzo? Se la risposta è sì, allora teniamolo;
  2. l’oggetto è insostituibile? Se svolge una funzione che nessun altro oggetto riesce a sostituire, allora può rimanere con noi;
  3. l’oggetto occupa poco spazio? Ovviamente, più è piccolo e più è facile trovargli un posticino;
  4. l’oggetto è multifunzione? Più compiti svolge, più sono le probabilità che ci serva;
  5. l’oggetto ci aiuta nella nostra organizzazione quotidiana? Non solo ciò che ci fa risparmiare spazio, ma anche ciò che ci fa guadagnare tempo va decisamente tenuto;
  6. l’oggetto è riciclabile per altri scopi? Se siamo esperte del fai da te, molte cose potrebbero tornarci utili. Io non ho molto tempo da dedicare al riciclo – riesco a fare soltanto lavoretti elementari – e quindi tengo solo materiali di base, quali stoffe e contenitori. Se invece siete brave, ha senso conservare molto di più;
  7. l’oggetto ha un valore affettivo? Abbiamo abbastanza spazio per valorizzare il nostro ricordo (o è qualcosa che giace sul fondo di uno scatolone in cantina)? Se – per esempio – in casa scoppiasse un incendio – sarebbe una delle cose che decideremmo di portare con noi da tanto è importante? Se la risposta è sì a tutte e 3 le domande, allora teniamoci stretto questo tesoro;
  8. l’oggetto è in buono stato? Se è rotto, buttiamolo. Se è rotto, recuperabile, ma rimandiamo sempre il momento in cui aggiustarlo, forse per noi non è poi così importante, quindi gettiamolo via o – meglio – doniamolo a qualcuno che avrà tempo e voglia di sistemarlo e poi usarlo;
  9. siamo persone ordinate? Se siamo brave ad organizzare la nostra casa e ogni volta che usiamo qualcosa lo rimettiamo a posto, allora possiamo concederci di tenere qualche oggetto in più;
  10. la nostra casa è grande? Se abbiamo tanto spazio a disposizione impiegheremo un po’ più di tempo a fare le pulizie, ma avremo la possibilità di eliminare meno oggetti (ma solo se ne vale davvero la pena).

Insomma, non esiste una soluzione universale valida per tutti. A ognuno di noi tocca trovare la giusta quantità di oggetti da possedere.

Solitamente, è un percorso che si svolge in un lungo periodo di tempo, grazie a un lavoro di repulisti continuo. Abbiamo impiegato anni per accumulare tutti questi oggetti in casa, non possiamo pensare di liberarcene dall’oggi al domani.

Con un po’ di pazienza – passo dopo passo, oggetto dopo oggetto – arriveremo al giusto equilibrio per noi!

10 domande per fare decluttering(1)

10 domande per fare decluttering(2)

 

 

“L’arte della semplicità” di Dominique Loreau

“Non è stato semplice imparare a vivere in maniera semplice!”

Questo è quanto ci svela Dominique Loreau – scrittrice francese residente da oltre 25 anni in Giappone – nelle prime pagine del suo libro “L’arte della semplicità”.

 

Vi ricordate? Vi avevo già parlato di questa autrice e dell’altro suo libro “Il piacere della frugalità” in un mio vecchio articolo intitolato “La spesa intelligente (secondo D.Loreau)”.

Nel libro “L’arte della semplicità”, l’autrice ci accompagna in un viaggio attraverso il minimalismo e l’ideale estetico Zen, che si denota per la sua elegante semplicità e per la sua efficacia senza sforzo.

Con le sue parole, ci guida nel nostro cammino verso una vita più semplice e minimalista, che ci farà guadagnare in termini di “fluidità, libertà, leggerezza ed anche raffinatezza”.

Affrontiamo questo cambiamento in maniera lenta, senza traumi, né strappi.

Liberiamo la nostra casa un oggetto alla volta, tenendo con noi solo ciò che è davvero utile e funzionale e solo ciò che amiamo veramente. Una volta che saremo circondati soltanto da ciò che ci fa stare bene, la nostra casa diventerà la nostra oasi di pace, da godere ed accudire con Amore e Rispetto.

In questo modo, saremo maggiormente spronate ed invogliate a tenerla pulita ed ordinata, al fine di proteggere il nostro tesoro più prezioso: noi e la nostra famiglia.

In una società in cui chi ostenta è vincente, l’autrice ci invita ad essere orgogliose della nostra semplicità, perché “nessuno potrà mai fare proprie tutte le conchiglie del mare, ma come sono belle quando sono poche”.

“Ripromettetevi di conservare solo ciò che amate veramente, perché il resto non ha senso. Non permettete alla mediocrità e al passato di invadere il vostro universo. Impegnatevi a possedere poco, ma quel poco sia il meglio.”

arte della semplicità

 

 

Lasciare andare i miei taccuini

Il modo più rapido per riuscire a tenere la casa in ordine ogni giorno, è possedere meno oggetti.

Io in questo sto molto migliorando, acquistando solo lo stretto necessario e liberandomi subito (buttando/regalando) ciò che non uso.

Il reparto che più mi frega – come sempre – è la cancelleria. Ho sempre amato carta e penne e da quando rilego taccuini ancora di più.

Acquisto e/o metto da parte carta e cartone, perché ogni volta che ho un momento libero mi butto nella cucitura di taccuini.

Rimaneva il dilemma di cosa fare dei taccuini finiti. Alla fine ho deciso di venderli su Etsy e vi spiego perché:

  • intanto, recupero un po’ di soldi spesi per l’acquisto del materiale 😁
  • poi, sono sicura che in questo modo vanno a persone che li apprezzano veramente.

Se io li regalassi, andrebbero a finire in qualche cassetto o su un ripiano a prendere polvere.

Invece, i clienti di Etsy (dove si vendono solo cose fatte a mano o pezzi vintage) sanno apprezzare questo genere di cose. Conoscono il valore del “fatto a mano” e capiscono la differenza con i taccuini venduti per 2 euro da Tiger 😉

Ogni volta che spedisco un taccuino per me è quasi una sofferenza: con ciascuno di loro ho trascorso ore di lavoro. Hanno richiesto il mio impegno, la mia attenzione, la mia pazienza. Ma sapere che andranno sempre a qualcuno che li sa apprezzare mi dà la forza per lasciarli andare!

A volte, qualcuno poi mi manda perfino le fotografie dei taccuini usati e il cuore mi si riempie di gioia e orgoglio!! Le pagine bianche diventano ancora più belle quando sono vissute di vita vera ❤️‍❤️‍

Insomma, se volete venire a curiosare vi aspetto su Etsy!

Voi avreste un oggetto fatto a mano e unico al mondo e io faccio spazio per poter creare altri taccuini!

Qui qualche esempio dei taccuini che ho fatto:

 

E qui alcune fasi della lavorazione:

 

Decrescita felice: come sta andando

Oggi vi volevo aggiornare su come sta andando il mio percorso di decrescita.

Procedo a piccolissimi passi, ma almeno non mi fermo:

  • su vostro consiglio, come ammorbidente per la lavatrice, ho sostituito l’aceto con l’acido citrico. L’ho preso in polvere e l’ho diluito con acqua in una vecchia bottiglia di aceto;
  • terminato lo sgrassatore per la cucina, ho ripreso una vecchia confezione di lisciva in polvere che avevo in casa e che non avevo più tirato fuori per pigrizia 😅
  • ho preso lo shampoo solido in saponetta, ma non ho ancora iniziato a usarlo, perché devo prima terminare quello liquido in flacone 😩. L’aspetto è un po’ strano (sembrano tanti vermicelli 😱), ma il profumo è buono (è al cacao 😁);

shampoo solido

  • prossimo passo sarà acquistare gli spazzolini di bambù. Siamo in 4 e ognuno di noi lo cambia una volta al mese…ciò significa quasi 50 spazzolini in plastica di meno all’anno!!! (poi penserò anche a come sostituire il classico dentifricio nel tubetto di plastica).

Per ora è tutto! Se avete altri consigli (come quello graditissimo dell’acido citrico) sono ben accetti!!

decrescita felice(1)