Decrescita felice: come sta andando

Oggi vi volevo aggiornare su come sta andando il mio percorso di decrescita.

Procedo a piccolissimi passi, ma almeno non mi fermo:

  • su vostro consiglio, come ammorbidente per la lavatrice, ho sostituito l’aceto con l’acido citrico. L’ho preso in polvere e l’ho diluito con acqua in una vecchia bottiglia di aceto;
  • terminato lo sgrassatore per la cucina, ho ripreso una vecchia confezione di lisciva in polvere che avevo in casa e che non avevo più tirato fuori per pigrizia 😅
  • ho preso lo shampoo solido in saponetta, ma non ho ancora iniziato a usarlo, perché devo prima terminare quello liquido in flacone 😩. L’aspetto è un po’ strano (sembrano tanti vermicelli 😱), ma il profumo è buono (è al cacao 😁);

shampoo solido

  • prossimo passo sarà acquistare gli spazzolini di bambù. Siamo in 4 e ognuno di noi lo cambia una volta al mese…ciò significa quasi 50 spazzolini in plastica di meno all’anno!!! (poi penserò anche a come sostituire il classico dentifricio nel tubetto di plastica).

Per ora è tutto! Se avete altri consigli (come quello graditissimo dell’acido citrico) sono ben accetti!!

decrescita felice(1)

 

 

Decrescita felice

Nella mia vita c’è troppo: troppi oggetti, troppa plastica, troppe immondizie, troppo usa-e-getta, troppo inquinamento.

Mi piacerebbe prendere il bello di quello che era il secolo scorso, con la sua semplicità e il suo contatto ravvicinato con la natura.

Sembra impossibile, lo so, ma ci voglio provare, sostituendo una cosa alla volta, a piccoli passi.

Sono stufa di portare a casa plastica su plastica: barattoli che svolgono la loro funzione per qualche settimana e poi sono da buttare (a spese mie e dell’ambiente).

Starò estremamente attenta a ogni nuovo acquisto, facendo scelte più pensate e consapevoli.

Starò attenta al tipo di imballaggi di ciò che porto a casa.

Starò attenta alla durata di ciò che acquisto.

Starò attenta alla lista degli ingredienti di ciò che mangio o mi metto addosso.

decrescita felice

 

 

Meno, ma meglio

Questo è un post che scrivo di getto, dopo aver trascorso la giornata di ieri ai mercatini di Montebelluna per vendere i quaderni di Organizzatips.

Guardando la gente passare distratta, pensavo a tutte le cianfrusaglie che acquistiamo giorno dopo giorno nei grandi magazzini o nei negozi online, soltanto perché costano poco e perché ci vengono consegnate direttamente a casa.

Con questa scusa, con il fatto che si fa poca fatica e che si trova tutto facilmente, le nostre case si riempiono in maniera assurda di cose inutili.

Sarò all’antica, ma mi piacerebbe tornare indietro a quando i prodotti erano fatti a mano: era necessario mettere via un bel po’ di soldi per avere proprio quell’oggetto lì, che fosse una pentola, un paio di scarpe o una borsa.

Il tempo necessario per mettere il denaro da parte era anche tempo utile per meditare: mi serve davvero? Come devo sceglierlo in maniera che soddisfi tutti le mie esigenze? Possiede tutte le caratteristiche che mi servono? Vale la pena spendere tutti questi soldi per questo oggetto?

È vero, acquistando un prodotto creato a mano spendiamo di più, ma compriamo meno cose, più sensate, più ragionate, più utili, più belle. Acquistiamo prodotti che hanno un’anima e che portano con sé l’amore, la passione e l’esperienza di chi li ha creati.

Forse non siamo pronti, forse ci vuole una certa cultura per comprenderlo. È uno sforzo che richiede tempo e energia che ci mancano. Occorre il desiderio e la pazienza di stare a ascoltarsi per capire che cosa ci fa stare davvero bene. Occorre lo sforzo di capire bene le nostre necessità, di comprendere cosa c’è dietro il prodotto che andiamo a comprare e – soprattutto – stabilire se le 2 cose combaciano.

Se un giorno vedrete me e Francesca in qualche mercatino con i nostri quaderni, fermatevi a fare 2 chiacchiere con noi. Magari i quaderni di Organizzatips non vi serviranno, ma potrete ascoltare la nostra storia e raccontarci la vostra. E torneremo a casa tutti più ricchi.

 

 

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