La settimana scorsa ero in ferie.
Da settimane stavo raccogliendo in una to-do-list tutte le cose che dovevo fare, ma che non avevo mai tempo di fare.
Pensavo di approfittarne nei giorni in cui sarei rimasta a casa dal lavoro, tuttavia, sono riuscita a portare a termine soltanto la metà delle cose che mi ero programmata.
Perché??? Io credo di essere cascata in pieno in quanto predetto da Cyril Northcote Parkinson:
Il lavoro si espande fino a occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.
In altre parole: se abbiamo un lavoro da fare e un’ora di tempo per farlo, ci impieghiamo un’ora. Se invece abbiamo lo stesso lavoro, ma 2 ore di tempo, ci impieghiamo 2 ore!!
Com’è possibile? Se sappiamo di avere più tempo, partiamo più rilassate, ci facciamo qualche pausa in più, diventiamo più perfezioniste e sprechiamo tanto tempo dietro ai dettagli secondari.
Questo è quello che è successo anche a me. Uff….
A metà settimana me ne sono accorta e ho rimediato usando un semplicissimo timer.
In pratica, ho utilizzato la tecnica del pomodoro: 25 minuti di lavoro senza distrazioni + 5 minuti di pausa. Avanti così finché non avevo terminato.
Il timer ci rende più consapevoli dello scorrere del tempo, ci mette un po’ di pepe e ci fa rimanere concentrati sul compito che dobbiamo portare avanti.
Sono una persona fondamentalmente pigra e se non ho una scadenza imminente non mi muovo. Sapere che entro pochi minuti suonerà il bip-bip-bip del timer è quello che ci vuole per me! ^_^